Caro Luca, anche se stanno succedendo tante cose è da un po’ che non ti scrivo qui, spesso sono preso dalle mie Note a margine e poi ci sono da curare i social insomma la vita dello scrittore autoprodotto è dura.
Vengo al punto: vorrei lanciare un nuovo hashtag, #menopaninipiùlibri, provare a farci una campagna rivolta innanzitutto ai più giovani che naturalmente non riguarda soltanto le nostre novelle ma la lettura in generale.
Come dici? Iniziativa molto coraggiosa e altrettanto difficile? Lo immagino, però io sono almeno un paio di mesi che ci penso, ne avevo accennato nel corso della presentazione del nostro libro a Cip, e ti devo dire che le persone che erano lì mi sono sembrate coinvolte, compresi i 4 – 5 under 20 presenti.
Alla fine, se ci pensi, il nostro punto di debolezza – il fatto che siano così poche le persone che leggono un libro a settimana mentre siano così tante quelle che mangiano almeno un panino a settimana – può diventare il nostro punto di forza, nel senso che abbiamo milioni di giovani (e meno giovani) potenzialmente da conquistare.
Guarda, partirei proprio come sono partito a Caselle, spiegando che non si tratta di essere contro i panini – piacciono un sacco anche a me – e che nemmeno vogliamo pareggiare i panini con i libri, soltanto che adesso la stragrande maggioranza fa 10 panini e 0 libri, e così non va bene, che già fare 9 panini e 1 libro sarebbe un gran bel cambiamento.
Come dici? L’importante è cominciare? Certo che sì, anche perché lo sai come funziona, una volta che hai cominciato a leggere prendi il vizio e non smetti più.
Dai, io vado a cominciare, tu però quando hai un po’ di tempo dammi una mano.