Parlare di lavoro in tempi di impieghi scarsi, precari e mal pagati e celebrarlo come “ben fatto” può sembrare inopportuno, demodè oppure buonista.
Invece dopo la lettura di “Novelle Artigiane” dell’amico Prof. Vincenzo Moretti emerge l’idea che ogni lavoro è importante ed è ricco di dignità, qualità e valore.
L’uomo che aggiustava le cose, il sogno di Sofia e le miniature di Luigino; tre novelle e cinque protagonisti che tra fantasia e realtà inducono il lettore a capire che qualsiasi professione, se fatta bene, ti porta ad avere una motivazione interna extra.
L’autore, tra fantasia e verità, vuole fare emergere che alla base di ogni “lavoro fatto bene” ci sono competenza, dedizione, alcune volte tradizione ma sempre tanta passione.
Benfatto Vincenzo, con stima e solita complicità.