Che dire, ci ho messo un po’ di tempo solo perchè fare la recensione ad un libro non mi si addice ma ho promesso e le promesse io le mantengo, con molto timore reverenziale per Vincenzo Moretti fratello di mio fratello quindi caro amico nonchè scrittore dalla fantasia sfrenata.
Devo dire che leggere “Novelle artigiane” mi ha fatto vivere un vortice di idee e sentimenti e flashback emozionanti, ma questo ammetto che è dovuto anche alla mia sfera strettamente personale.
L’idea di un mondo parallelo dove tutto funziona come dovrebbe essere, dove se qualcosa non va ci si rimbocca le maniche e si cerca insieme una soluzione, dove gli individui sono tali ma solo nella loro collettività che rende importante ogni singolo componente, l’importanza di imparare, di specializzarsi, di collaborare, di avere fiducia nel prossimo, responsabilmente.
Rapporti fra genitori e figli, fra amici schietti e sinceri, che dire Vincè, credo che un viaggio su Cip ognuno di noi lo dovrebbe fare e forse la Terra ci mostrerebbe il suo volto migliore.
Sai che ti dico? Novelle artigiane mi piace e credo che possa essere anche un bel regalo di Natale. Grazie per tutte le emozioni che mi hai dato e perdonami per ciò che ho scritto, io non sono brava come te!